martedì 5 ottobre 2010

Gert Wilders e la facoltà di dire idiozie

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Il primo giorno del processo contro Geert Wilders è stato caratterizzato da sorprese e colpi di scena. Wilders ha dichiarato di volersi avvalere della facoltà di non rispondere alle domande dei giudici. Appena un'ora più tardi, il suo avvocato ha sostenuto che i giudici non erano imparziali e l'udienza è stata rinviata.

Wilders vive sotto scorta, perché ha ricevuto minacce di morte, dopo che ha paragonato la fede islamica al nazismo. contro di lui c'è l'accusa di incitamento all'odio e discriminazione contro i musulmani.

"Ho detto ciò che ho detto e non ritirerò una sola parola", ha dichiarato Wilders all'inizio dell'udienza, prima di invocare il suo diritto di non rispondere. "Nel contesto del dibattito democratico, ho espresso il mio parere e continuerò a criticare".''Tale parere non è altro che la verità'', ha sottolineato.

Il processo arriva in un momento in cui Wilders costituisce un importante sostegno dall'esterno per il governo di minoranza formato dai partiti Liberale (Vvd) e Cristiano-democratico (Cda). Con 24 deputati, il Pvv (Partito della libertà) di Wilders è il terzo partito olandese e costituisce l'ago della bilancia del nuovo governo.

Domani il tribunale di Amsterdam alle 14,00 deciderà sulla richiesta dei difensori di Wilders.
Se sarà condannato l'uomo politico dovrà farsi fino a un anno di prigione o pagare settemila euro di multa.


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