lunedì 17 gennaio 2011

Tunisia: ciò che fa l'ONU

giovedì 13 gennaio 2011, posted by khayyamsblog@gmail.com at 09:54

L’Alto Commissario ONU per i Diritti Umani, Navi Pillay, ha sollecitato il governo tunisino a garantire che le forze di sicurezza cessino l’uso eccessivo di forza contro i dimostranti e ad avviare indagini trasparenti e credibili sui decessi avvenuti durante le recenti proteste contro gli aumenti dei prezzi, le scarse opportunità di occupazione, la presunta corruzione e le limitazioni dei diritti e delle libertà fondamentali.

Ventuno sono le persone uccise tra l’otto e il nove gennaio, secondo cifre ufficiali governative, anche se le organizzazioni per i diritti umani parlano perfino di un numero maggiore. Se è vero che la situazione è precipitata durante il fine settimana, tuttavia decessi si erano già registrati nelle settimane precedenti. Le manifestazioni, iniziate il 17 dicembre, continuano in tutto il paese.

“Qualunque sia il numero totale, sono estremamente preoccupata per l’elevato numero di persone uccise in Tunisia durante le ultime settimane,” ha affermato Navi Pillay. “E’ essenziale che ci si conformi con urgenza e in maniera rigorosa alle norme fondamentali internazionali sui diritti umani, e ai principi guida in materia di utilizzo delle armi da fuoco.”

“I resoconti indicano che la maggior parte delle proteste sia stata di natura pacifica, e che le forze di sicurezza abbiano reagito con eccessiva forza in violazione degli standard internazionali. È imperativo che il Governo avvii un’inchiesta trasparente, credibile e indipendente su violenze e uccisioni. Se si prova che membri delle forze di sicurezza hanno utilizzato forza eccessiva, o hanno perpetrato uccisioni extra-giudiziali, essi devono essere arrestati, processati e, se ritenuti colpevoli di reato, puniti conformemente alla legge. E’ essenziale che si faccia giustizia, e che il pubblico ne sia consapevole.”

Navi Pillay ha inoltre espresso preoccupazioni circa resoconti su una vasta ondata di arresti, tra cui quelli dei difensori dei diritti umani e dei blogger che invocano principi fondamentali dei diritti umani come la libertà di espressione, come pure a proposito a proposito di notizie su tortura e maltrattamenti inflitti ai detenuti in Tunisia. “Se è giusto che le persone vengano arrestate se vi è la prova che queste abbiano commesso crimini come violenze e incendi dolosi, nessuno dovrebbe essere arrestato o molestato per aver levato la propria voce a sostegno dei diritti umani”. “I difensori dei diritti umani e i blogger, arrestati esclusivamente per le loro attività pacifiche, devono essere liberati immediatamente”, ha detto.
Navi Pillay ha sollecitato il governo a dare una risposta alle cause che sono alla base dei disordini e a dare attuazione a politiche in grado di alleviare le difficoltà economiche ed eliminare le pesanti limitazioni sulla libertà di associazione, opinione ed espressione, come quella di associazione.

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