Comincia il Ramadan. E i prezzi esplodonoIl Manifesto, 11 Agosto 2010
ISLAM - Digiuno per 2 miliardi di musulmani
Quasi due miliardi di musulmani iniziano oggi il digiuno rituale di Ramadan, uno dei cinque pilastri dell'Islam, che apparentemente accomuna tutti i fedeli ovunque essi siano sulla Terra. Hanno il diritto di non osservarlo (ferme restando le differenze di indirizzi religiosi e delle fatwa locali) donne incinte o nel periodo dell'allattamento, malati che digiunando metterebbero a repentaglio la loro vita e viaggiatori. Hanno il dovere di non osservarlo le donne durante il periodo mestruale e nei 40 giorni dopo il parto. A queste categorie si aggiungano i braccianti, gli operai delle acciaierie e quelli che lavorano davanti ai forni: secondo l'imam egiziano Ahmad al-Sakka, laureato presso la prestigiosa universita al-Azhar al Cairo (recentemente nota per la proposta di vietare la lettura e la distribuzione delle Mille e Una Notte), fanno parte dei casi in cui «è lecito per un musulmano derogare al divieto di bere acqua durante il giorno di Ramadan».
Il diritto islamico è un diritto la cui applicazione in taluni casi dipende dal contesto. Sui siti di fiqh (giurisprudenza islamica) ci si imbatte così in questioni come il modo di stabilire gli orari di digiuno se si vive vicino al Polo Nord, dove la gran parte del giorno o è dì o è notte. A parte la sua natura puramente teorica, la domanda illustra l'importanza del singolo muftì o del contesto storico-politico nella vita religiosa delle varie comunità. La religiosità è un fatto spirituale ma la religione è una serie di norme applicate in una dimensione squisitamente materiale.
A proposito del binomio spiritualità-materialità, dalla settimana precedente Ramadan i prezzi dei generi alimentari aumentano vertiginosamente. Ogni anno i governi annunciano misure calmierative e contro la speculazione ma senza risultati significativi, mentre i commercianti si difendono con giustificazioni climatiche (la canicola estiva rovina i raccolti). In Algeria, ad esempio, al 9 agosto i prezzi erano raddoppiati: patate e zucchine, componenti importanti della chorba con cui si rompe il digiuno, erano passate rispettivamente da 25 a 45/50 e da 40 a 80 dinari, mentre la carne di pollo era arrivata da 280 a 300 o 310 dinari. I governi di Arabia Saudita e Yemen intanto hanno firmato un memorandum sui prezzi ufficiali di tutti i tipi di merci, soprattutto per evitare la vendita di prodotti contraffatti, ma i partiti di opposizione yemeniti hanno denunciato aumenti dal 30% al 50%. Questo, oltre a colpire i meno abbienti, prduce un'ondata di inflazione che si ripercuote sull'economia nazionale. Analoga la situazione in Egitto, dove gli aumenti si sono aggirati attorno al 32%.
Quanto alla carne, che Ramadan a parte è difficilmente accessibile a gran parte della popolazione, alcuni governi per contenerne i prezzi hanno deciso di importarla dall'India. Una scelta «materialmente» opportuna, si direbbe, ma Ramadan è soprattutto un mese spirituale. In Algeria, dove dall'8 agosto si trovano sui banchi dei mercati più di quattromila tonnellate di carne rossa indiana, una fatwa pubblicata il 4 agosto da Sheikh Chamseddine Bouroubi ne ha definito «haram» (proibito) il consumo, in quanto macellata da «pagani». «Il metodo di macellazione è sconosciuto», ha spiegato. Si è concluso intanto il dibattito sulla qualità di questa carne e su eventuali rischi di intossicazione alimentare. Le autorità sanitarie di Algeri ne hanno inoltre accertato la conformità alle leggi religiose, essendo prodotta in Uttar Pradesh e Maharastra, dove vive un'importante comunità musulmana. Contro i rischi di intossicazione alimentare nei ristoranti delle diverse città, Algeri ha inoltre disposto costanti controlli sulle loro condizioni igieniche. In Egitto, che è tornato ad importare carne indiana dopo l'esito negativo dell'analisi sulla sarcocisti, è stata sospesa l'ora legale per tutto il mese, per rendere il digiuno meno faticoso. A proposito, Habib Malik del Comitato di Emergenza per i Disastri pakistano (che coordina i soccorsi durante le alluvioni), ha lanciato l'allarme sulle condizioni di salute dei concittadini colpiti dalle alluvioni durante questo mese di digiuno. Un digiuno che invece di unire ripropone, quando non accentua, le differenze di sempre.
giovedì 12 agosto 2010
Consumare spiritualità
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